“Grazie al credito d’imposta rafforzato presente nel Decreto legge “aiuti ter” il calcio e lo sport sono stati equiparati al sistema industriale italiano. Questa è la prova che fanno parte integrante dell’apparato produttivo nazionale. Venerdì scorso il governo, presieduto dal prof Draghi, ha deciso una misura, che al di là del dato importantissimo, finanziario-economico per i club, rappresenta un cambio epocale, di cultura sportiva ed imprenditoriale per consentire ai club medesimi di sostenere la crisi energetica causata in prevalenza dalla guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina”. Così – ripreso da Adnkronos – il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli nel suo intervento introduttivo al Master in Marketing e Management dello sport nato dalla partnership di Lega Pro con la Facoltà di Economia, Dipartimento di Management e Diritto dell’Università degli Studi di Tor Vergata.“La sfida del calcio di Lega Pro è quella di essere capace di reggere l’entrata nell’apparato produttivo del Paese, cioè dare “la qualità” dei dirigenti, quelli che lavorano nei club (da qui il Master) ed immettere dei giovani altamente qualificati nelle società . E’ quest’ultima la condizione che consente di pensare allo sviluppo del Piano Strategico attraverso il Piano Industriale per operare un’accelerazione di innovazione, digitalizzazione, intelligenza artificiale, etc. Ciò ci consente di essere credibili al fine di affrontare e raggiungere l’obiettivo della sostenibilità economica delle nostre affiliate”, prosegue il numero uno di Lega Pro.“Al nuovo governo dobbiamo presentare un piano industriale che sia lo strumento della nostra riforma e sia la garanzia unica per ottenere interventi. E’ il passaggio perché la nostra reputazione cresca e possa consentirci di trasformare le rivendicazioni in progetti di cambiamento, e di conseguenza, per chiedere risorse finanziarie. Per realizzarli, la formazione dei dirigenti è l’asset decisivo”, conclude Ghirelli.